Ordinare Cibo a Domicilio
Ordinare cibo a domicilio, in questo periodo pandemico, è diventato un gesto sempre più familiare.
Un po’ di numeri:
Secondo l’Osservatorio Nazionale di Statistica, il 2020 ha rappresentato, per il mercato del digital food delivery, un anno di svolta con una crescita significativa che lo ha portato a rappresentare tra il 20% e 25% dell’intero settore del domicilio. Il mercato ha visto anche un’importante espansione e il rafforzamento della presenza territoriale arrivando a servire il 100% delle città con più di 50.000 abitanti e il 66% degli italiani (circa 40 milioni di persone).
Ordinare a domicilio, che sia attraverso App di consegna o che sia contattando gli stessi ristoratori, è un trend che non è destinato ad arrestarsi. Il Covid ha accelerato in maniera drastica una tendenza che stava già crescendo in Italia: ovvero quella alla digitalizzazione. Questo trend si sarebbe diffuso in pianta stabile magari tra cinque, sei anni invece eccolo qui. E dobbiamo adeguarci.
Il delivery è un modello di business adatto a tutti?
Molti Ristoratori hanno sviluppato App private, si sono rivolte ad piattaforme esterne o inserito i propri menù su Facebook. Organizzando servizi di consegna con le proprie forze. Ma il delivery è un mercato super competitivo e quando ci si butta senza un minimo di organizzazione e di pianificazione è difficile avere successo. Senza contare che packaging, sponsorizzazioni, trasporto hanno un costo.
Ecco perché agiscono sui prezzi aumentandoli per avere un minimo margine di guadagno. Altri, invece, hanno abbassato vertiginosamente i prezzi sperando di essere notati. Ma una pizza a 4 euro, nel mare dei competitors che consegnano pizze a domicilio, non sarà quella che farà accendere la lampadina e dire: Ok, ordino qui. Per avere successo in questo campo c’è un unico modo: differenziarsi.
Esperienze sorprendenti come quella di Pizza Export che durante il lockdown ha iniziato a consegnare in tutta Bologna raddoppiando il fatturato.
Puntando tutto sulla Pizza Napoletana con prodotti di eccellenza:
- analizzando il mercato nella zona dell’esercizio;
- facendo un’analisi delle caratteristiche della clientela, gusti e servizi;
- ristrutturato il menù mettendolo in linea con la scienza che studia come massimizzare i profitti: Menu Engineering;
- ha reso peggiorativo, nei servizi e nel marketing, la piattaforma estera;
- ha reso migliorativa la propria App del servizio Asporto e Consegna, consolidando l’efficienza sulle consegne a domicilio in sicurezza, con promozioni continuative. Es.: ad ogni ordine, in automatico, un coupon del 5% su ogni ordine successivo;
- fatto delle azioni di marketing, con email, spot sui social, con sms. Ogni giorno un push, informativo su un prodotto, direttamente sul device del cliente.
Un esempio di quanto il delivery possa essere fruttuoso, se si indovina il prodotto giusto da lanciare. I ristoratori devono aprire il menù, capire quali sono i loro prodotti e puntare tutto su quei pochi cavalli di battaglia.
Differenziarsi vuol dire, da parte del ristoratore, capire perché i clienti lo scelgono, quali sono i piatti che vende davvero, qual è la sua vera identità. Riscoprirla o costruirla deve essere l’obiettivo di questi mesi cupi. Se non ti differenzi, l’unica cosa che ti differenzia è il prezzo. Ma svendere i propri prodotti alla fine non paga. Quando tutto riaprirà e torneremo ad una semi-normalità, si sarà generata una piramide: al vertice ci saranno quelli che hanno cercato di inventarsi qualcosa, di resistere agli scossoni. Quelli che si sono differenziati.
Siamo disponibili a farvi costatare, con esempi pratici, le possibilità di business. Basta richiedere una nostra Consulenza su: Richiedi una Consulenza.
